Un profondo cambiamento interiore
Il Lpv nella commossa testimonianza di una partecipante
Nella chiesa dell'Adorazione ho trovato un foglietto dove era scritto a grandi lettere: “vuoi imparare a pregare? Laboratorio di Preghiera e Vita".
Il titolo “laboratorio” mi ha incuriosita perché avevo sentito parlare di esercizi spirituali, scuola dì preghiera, incontri e corsi di spiritualità, ma mai di “laboratori”; mi sembrava una parola strana se attribuita alla preghiera.
Poi ho pensato che quella frase "Ora et labora" non significava solo “prega e lavora” in senso materiale, ma lavora e scava dentro di te ed è proprio questo che i Laboratori di Preghiera e Vita in segnano. L'ideatore è un frate cappuccino, lgnacio Larrañaga, nato in Spagna, che ha trascorso quasi tutta la sua vita in America Latina e avendo riscontrato in varie comunità la lacuna di un approccio “metodico” con la preghiera, sente la necessità di guidare i credenti verso una relazione “personale” con Dio. Organizza quindi questi incontri, tesi a formare un metodo “pratico” di preghiera. Premesso che il primo “Maestro di preghiera” è Cristo stesso, i laboratori vogliono essere un momento di formazione “attiva”. Si impara a pregare pregando. Il Laboratorio si svolge in quindici lezioni, una alla settimana, della durata di due ore; ci sono poi delle letture da fare a casa. Questo lavoro viene chiamato “la sacra mezz'ora”. Ogni incontro, che viene chiamato “sessione” ha una diversa finalità e diverso modo di avvicinarsi alla preghiera. C'è la lettura pregata, meditata, la preghiera uditiva, scritta, visiva, di abbandono, di accoglienza e di elevazione. Mediante un intreccio di meditazioni, riflessioni, preghiera, canti e silenzi, si giunge ad una viva “esperienza di fede” che aiuta a superare le ansie e le tristezze fino a raggiungere la pace. Direi un po' come i “corsi di cristianità” che ti accompagnano ad aprire il tuo cuore davanti al Tabernacolo, a sentire il Suo abbraccio di Padre e a gustarlo come “Pane di Vita” nell'Eucarestia. Siamo solamente a metà percorso, questo laboratorio finirà infatti a metà giugno con una giornata di “deserto”.
Non posso ancora dire se porterà cambiamenti nel mio modo di pregare e di sentirmi “in simbiosi” con Dio, ma posso assicurarvi che non mi era mai capitato di “sentire” con il cuore l'angoscia di Gesù nel Getsemani e di essere quasi “protagonista” di quella triste storia. Gesù è solo, i discepoli si sono addormentati, Dio sembra averlo abbandonato, per ben tre volte chiede aiuto e conforto ai suoi discepoli, ma essi dormono: non c'è consolazione umana. Gesù piange, prega e implora, poi, affidandosi al Padre, è come se dicesse basta; basta con le indecisioni, basta con le paure e le incertezze. SI COMPIA!… Ed io, nelle mie difficoltà e preoccupazioni, ripeto con piena convinzione: FIAT!… Nelle Tue mani mi metto in silenzio e pace. Il mio cuore si rasserena e gli occhi quasi si riempiono di lacrime…
Un'altra sessione che mi ha colpito profondamente è stata quella dell’Olocausto. E’ inutile “rimuginare” dentro di noi le cose del passato alle quali non possiamo porre rimedio. Ci facciamo solo del male perché tormentiamo il nostro animo. Allora affidiamolo al Signore e dimentichiamo, portiamo la serenità nel nostro cuore. Padre, nelle Tue mani metto questa preoccupazione, mi abbandono a Te… Non è “faciloneria”, come credevo, ma mettersi sotto la soluzione di Dio, aderire “attivamente” a Lui. Dirgli con tutto il cuore: “mi fido di Te, confido in Te, mi affido a Te…”.
Lo scopo ultimo di questo laboratorio è di raggiungere un rapporto “personale” con Dio, vera “Pace” e serenità nell'abbraccio del Padre in tutti i momenti della giornata. Una esperienza “concreta”, destinata a cambiare la vita.
Dinora