lunedì 22 agosto 2011

Armonizzare la preghiera con le difficoltà della vita

Una riflessione di padre Ignacio




Si sente la gente dire: io non ho tempo per pregare...sebbene lo desideri, non ho un attimo per fermarmi... è molto difficile per tutti gli impegni che ho... è così difficile pregare... E allora che fare?
Per armonizzare la preghiera con la lotta della vita bisogna riflettere che la fede e la vita con Dio sarà un’avventura dello spirito, dove si incomincia a lasciare da parte le regole del senso comune, i calcoli delle probabilità, il bisogno di cercare spiegazioni, per entrare, attraverso il proprio mondo interiore, nel mondo della fede nuda e pura.
Sarà necessario, in primo luogo, trovare spazi di silenzio, per stare soli e guardare dentro se stessi. Sappiamo bene che non è facile, però se facciamo esercizi adeguati per calmarci e lasciare fuori il mondo esteriore, fatto di rumori e distrazioni che turbano la quiete e ci portano via la calma, staremo avanzando su questo cammino.
Inoltre se siamo fisicamente tesi è conveniente “sciogliere” queste tensioni nervose, perché producono una situazione che ci conduce in uno stato generale di allerta e agitazione. Conquistata questa condizione di pace e tranquillità, l’ultimo passo verso il mondo dello spirito è silenziare il piano mentale; questa è la cosa più difficile e decisiva. Ogni desiderio, ogni ricordo deve scomparire, come se potessimo, in un istante, cancellare una lavagna scritta. E’ questo mondo esteriore, sia fisico che mentale, quello che impedisce l’incontro fecondo con Colui che sappiamo che ci ama incondizionatamente. Fare questi esercizi di silenziamento prima di pregare è un processo cruciale per le giornate agitate di oggi, da raccomandare alla maggioranza delle persone.
Il modo di pregare che stiamo proponendo, per ottenere che la preghiera sia una preghiera profonda e trasformante, è quel genere di conversazione nella quale si parla con un amico fino all’intimità, esso ci permette di sperimentare questo rapporto di amicizia, a tu per tu con uno che sappiamo che ci ama. E’ la nostra stessa vita che andiamo confidandogli e, proprio come ad un amico, a Lui raccontiamo le nostre vicende, ci presentiamo alla presenza di Dio con tutto un carico di difficoltà e problemi.
Questo incontro con Dio mette in moto un motore generatore di forze interiori e, sotto il suo influsso, andiamo scorgendo i conflitti che ci si presentano di giorno in giorno, e andiamo riempiendoci della mansuetudine, la pazienza e l’accoglienza che abbiamo ricevuto da Lui in quel dialogo faccia a faccia. Lui ci aiuta a vedere l’essenziale e a lasciar correre senza protestare i successi che successi non sono, dandoci sempre la possibilità di optare liberamente sul come agire. Ascoltare Dio nell’intimità riempie di gioia il cuore, ci insegna a godere e ad essere grati del bello nella nostra vita.

Padre Ignacio Larrañaga
Estratto dalla pagina web Tovpil.org - Trad. ital. a cura di CN-Italia

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